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RECENSIONE
Sono tra i risguardi del volume di "TempeStina" di Lena Anderson e attendo l'arrivo, in barca, della piccola Stina accompagnata da suo nonno materno. Li aspetto dall'altra parte della costa di questa isola svedese del Mar Baltico. Fa abbastanza freddo e nell'attesa ho scattato qualche foto al paesaggio.
Uh, eccoli che arrivano! Impressionante come nonostante il freddo, Stina resti sempre scalza! Ecco che il nonno mi aiuta a salire in barca... e cosa vedono i miei occhi? Un bel carico di pesce: un rombo chiodato, due persici e quattro passere. La pesca quest'oggi è andata molto bene! Stina piuttosto impaziente mi mostra una bella piuma grossa di un gabbiano e non vede l'ora di toccare terra per correre a preparare un buon pasto caldo. Stasera ci aspetta un buon pesce persico!
Mi piace tornare da queste parti. La casa dal tetto rosso è piccola e accogliente e la stessa Stina preferisce passare le giornate quì in compagnia del nonno.
Nell'attesa della cena c'è tempo per una bella visita guidata nel piccolo museo di Stina: la sua cameretta che ogni volta si arricchisce di oggetti più o meno utili trovati sulla riva, subito dopo una tempesta. A questo proposito, il nonno ci ricorda e racconta l'episodio di quella notte quando Stina decise di uscire sotto una terribile tempesta, così forte e pericolosa da far spaventare proprio tutti! Stina, però, da quel giorno ha imparato a fare attenzione e a non addentrarsi mai da sola.
Quando sono con loro, respiro quell'aria accogliente e pacata e vengo sommerso dai miei ricordi d'infanzia quando l'arrivo a casa dei miei nonni era sinonimo di festa e sorrisi. Dalle pagine di questo volume si susseguono due frasi, per me, portanti di tutta la storia che diventano morali sempre valide nella nostra vita: il tornare a casa per ricominciare da capo e durante una tempesta è sempre meglio essere in due. Le illustrazioni conducono per mano il piccolo lettore o ascoltatore nella scoperta di un racconto che cerca di spolverarsi del proprio passato per farci assaporare il nostro presente cercando, nei numerosi dettagli raffigurati, un modo per appropriarci del nostro mondo e del senso di una libertà che educa senza distinzione di età. È bello potersi perdere nel freddo terso, tra gli scogli, il mare, le reti ad asciugare, il profumo di patate novelle, nel vento e tra tutti i gingilli ritrovati e ordinati da Stina... per poi ritrovarsi con delle consapevolezze in più, a ricordare con più lucidità, tutte quelle piccole cose che possono sempre farci ritornare felici.
Filippo Gigante | www.filippogigante.it
L'AUTRICE
Lena Anderson nasce a Kungsholmen a Stoccolma, il 27 maggio 1939. Da piccola amava la scuola e amava sedersi su un albero ribattezzato “Kilimanjaro”. Proprio lì ha preso vita la sua immaginazione. Gli alberi sono ancora molto importanti per lei e spesso li dipinge e scrive di loro nei suoi libri. Intraprende ancora giovanissima la sua carriera di illustratrice. Dal 1954 al 1956 frequenta i corsi serali della scuola superiore d’arte, artigianato e design. Entra nel mondo giornalistico nel 1955 e impara la grafica “per la strada lunga”, diventando art director nel 1964. Nel 1971 passa all’attività freelance e nel 1972 esordisce con "C’era una volta una bambina di nome Amanda". Da più di quarant’anni lavora come illustratrice e scrittrice, creando personaggi noti come Linnea, Maja, TempeStina, Pignolino e Mollan.